La Regione Calabria ha approntato la bozza di Piano Sociale Regionale 2020-2022 per la definizione del nuovo assetto organizzativo e di interventi per il piano integrato dei servizi sociali previsto dalla Legge Regionale 23/2003, in applicazione della Legge 328/2000.

Il Piano. Il documento, disponibile sul nuovo portale regionale del Sistema Welfare, è stato aperto alla contribuzione di ognuno per una sua migliore definizione concertata sulla importanza e (in taluni casi) urgente necessità di organizzare il sistema dei servizi a favore delle persone in situazione di svantaggio sociale e con disabilità.
Nel grande calderone di svantaggi sociali che la Legge 328/2000 mette insieme, ci finiscono le disabilità. Ed anche gli Autismi.
La Calabria è la terzultima regione italiana per spesa sociale complessiva, con un livello di € 43mln (fonte Condicio.it).
La nuova programmazione. In questa situazione organizzare e riorganizzare al meglio il funzionamento della gestione dei fondi, dei quali sono responsabili il Comuni e i Distretti Socio-Assistenziali, è di fondamentale importanza, nell’attesa di un potente intervento finanziario che dia la possibilità di intervenire in maniera più incisiva sulle necessità della persona. Si chiama welfare! Solo per fare un esempio: la Sardegna, con circa 300.000 abitanti in meno della Calabria, spende per le disabilità e gli svantaggi sociali, la somma annuale di ben € 362mln .

La Regione Calabria ha finalmente aperto la finestra della compartecipazione nella macro-progettazione degli interventi con la bozza di Piano Sociale Regionale 2020-2022, garantendo la possibilità di fornire contributi di modifica e integrazione.
La nostra parte per l’Autismo, lo spirito di io autentico Odv. Abbiamo valutato positivamente la bozza di Piano Sociale Regionale 2020-2022 per molti aspetti perchè abbiamo potuto rilevare cambiamenti anche significativi nell’approccio alla Persona, con o senza disabilità.
Cosa abbiamo apprezzato. Sempre più appaiono termini come “servizi”, “personalizzazione”, “autonomie”, “aspirazione”. Sempre meno continuiamo a leggere “strutture”, “centri”, “residenze”, sintomo di un cambiamento che, soprattutto oggi, e soprattutto per l’Autismo, può iniziare a concretizzarsi attraverso questo strumento.

Di cosa c’è ancora necessità. Adesso! Adesso è necessario che il sistema integrato dei servizi sociali della Regione Calabria, che ha l’onere e l’obbligo di indicare ai Comuni e ai Distretti concrete linee guida, oltre che di rafforzare il sistema di monitoraggio della qualità:
- Sia improntato sulla centralità della Persona, le sue caratteristiche, bisogni, aspirazioni e potenzialità;
- Sia impostato in modo da rendere efficiente in misura massimale il servizi di analisi dei bisogni portato avanti a livello di Distretto dal Servizio di Assistenza Sociale Professionale;
- Sia codificato su base internazionale attraverso il ricorso alla classificazione ICF e ICF-CY dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, sì da rendere oggettivamente decifrabile in ogni contesto il sistema di personalizzazione dell’offerta;
- Sia fondato sulla personalizzazione attraverso il ricorso e la diffusione dello strumento del Progetto di Vita ex L. 328/2000, coerente anche al disposto della L. 162/98, per le persone con disabilità;
- Rappresenti la linea guida per la co-progettazione capacitante non solo della persona con disabilità e/o Autismo, ma anche per gli attori coinvolti nel processo di previsione, realizzazione e monitoraggio;
- Miri alla de-istituzionalizzazione degli interventi, rendendoli invece come servizi immateriali, professionali e qualificati sulla base di una migliore formazione degli operatori socio-assistenziali-sanitari, soprattutto per l’Autismo;
- Superi i limiti evidenti della DGR 503/2019, ancora troppo ancorata nella formulazione del relativo regolamento sulla sola previsione di “strutture” e “centri” di fatto segreganti e non compatibili con una più ampia visione del diritto a una esistenza di qualità per le persone con disabilità.
Il nostro contributo è stato inviato attraverso il Sistema Welfare Calabria e, via PEC, al Dipartimento Salute e Politiche Sociali.