Progetti di Vita per la Persona con Disabilità: 2 Comuni condannati in Calabria nel 2022. A che punto siamo?

Per ben due volte nel 2022, per adesso, il TAR Calabria è intervenuto sulle inefficienze dei Servizi Sociali degli Enti Locali, condannando prima il Comune di Vibo Valentia e poi il Comune di Lamezia Terme a predisporre il Progetto di Vita previsto dall’art. 14 della Legge 328/2000, che due diverse famiglie di due minori con Autismo avevano richiesto già nel 2019.

Nel lungo percorso per la definizione dei processi amministrativi, le famiglie di Giovanni e di Tommaso sono state assistite dall’Avv. Felicia Cutuli del Foro di Vibo Valentia e sempre fortemente sostenute dalle associazioni io autentico OdV (Vibo Valentia e Cosenza) e Oltre l’Autismo Catanzaro OdV, membri di Uniti per l’Autismo Calabria.

LA SENTENZA DI GENNAIO 2022

E’ il secondo Comune, quello di Lamezia Terme, ad essere condannato, dopo che già quello di Vibo Valentia aveva subito la medesima condanna, per un caso simile, sempre dal TAR calabrese, con la storica Sentenza 106/2022 del 28 Gennaio.

LA SENTENZA DI SETTEMBRE 2022

Con la Sentenza 1846/2022 del 21 Settembre, pubblicata il 24 Ottobre, i giudici amministrativi hanno dato piena ragione alla famiglia di Tommaso, un minore con autismo che, già nel 2019, aveva presentato istanza per la predisposizione e la realizzazione del Progetto di Vita previsto dalla Legge 328/200, una norma introdotta oltre 20 anni fa e che in Calabria risulta totalmente inapplicata nei confronti delle persone con disabilità, sia dai Comuni che dalle Aziende Sanitarie.

I Giudici amministrativi hanno fortemente censurato il comportamento dell’Ente che, nel respingere inizialmente l’istanza della famiglia, aveva erroneamente comunicato alla famiglia la mancanza di fondi specifici per i Progetti di Vita, evidentemente cadendo nell’errore di una superficiale lettura ed interpretazione di una norma invece molto chiara che specifica che il Progetto di Vita è un istituto giuridico ed amministrativo, attivabile a domanda dell’interessato, coperto da finanziamenti plurimi e “ordinari”, già previsto dai fondi per le politiche sociali e da quelli per le politiche sanitarie e che deve essere obbligatoriamente avviato, predisposto e realizzato, per favorire la piena partecipazione della Persona con Disabilità attraverso il suo migliore sviluppo, come forma di giusta determinazione, in applicazione di quanto previsto dalla Convenzione ONU dei Diritti delle Persone con Disabilità. Sono risultate inconsistenti in tal senso le controdeduzioni del Comune di Lamezia Terme.

LE AZIENDE SANITARIE NON SI CHIAMINO FUORI DALLA PARTITA DEI PDV

La portata di questa nuova Sentenza del TAR Calabria, confermando la recentissima giurisprudenza formatasi proprio in Calabria per il caso simile di Vibo Valentia, allarga le responsabilità, oltre che al Comune di Lamezia Terme, anche all’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro. Quest’ultima, infatti, costituendosi in giudizio, aveva avanzato richiesta di estromissione dal giudizio, ostentando la propria incompetenza nel merito della predisposizione del Progetto di Vita.
Il TAR di Catanzaro ha invece confermato la totale e dovuta partecipazione delle Aziende Sanitarie nella predisposizione del Progetto di Vita della Persona con Disabilità, in cooperazione con il Comune di Residenza, rientrando nelle obbligatorie competenze proprio dell’ASP la realizzazione dei servizi sanitari previsti dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), coordinati con gli interventi sociali attuabili dai Comuni.

LEA E LEPS SONO GIA’ REALTA. LO STRUMENTO PER ATTUARLI E VERIFICARLI E’ IL PDV

Il Progetto di Vita è infatti una presa in carico globale della Persona con Disabilità che obbligatoriamente coinvolge, oltre che il Comune di Residenza, anche l’Azienda Sanitaria Provinciale competente per territorio.

Non può che essere il Progetto di Vita previsto dall’art. 14 della Legge 328/2000 lo strumento per attuare i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) Sanitari e i Livelli Essenziali di Prestazioni Sociali (LEPS), introdotti da tempo nella normativa nazionale e in quella di ognuna delle regioni italiane. Il perchè è presto detto: il Progetto di Vita è un strumento individuale. Non individualizzato, ma individuale: è della Persona che ne fa richiesta e non può che essere parametrato sulle sue, proprie caratteristiche, sulle sue aspirazioni, i suoi desideri, le sue aspettative. E i suoi bisogni, ovviamente.

E non è un intervento straordinario ma, piuttosto, un intervento ordinario di sostegno allo sviluppo della Persona, come garantito, prima che dalle Convenzioni internazionali, dall’art. 3 della Costituzione Italiana. Sotto tale aspetto, sia i LEA che i LEPS si fondano sulla necessità che l’art. 3 della Costituzione sia rispettato. E non quindi in termini di standard oggettivi minimi (altrimenti si tratterebbe di livelli “minimi” per la collettività) ma di standard di soddisfazione del Cittadino in condizioni di Disabilità (di essenzialità individuale, quindi).

I PROGETTI DI VITA NON SONO (SOLO) PER L’AUTISMO. E NON SONO (SOLO) PER I MINORI. ANZI…!

Continua ancora a resistere l’idea che la predisposizione dei Progetti di Vita riguardi solo le Persone con Autismo e solo i minori. La risposta è NO!

Il Progetto di Vita è un intervento di presa in carico globale, non solo dal punto di vista socio-assistenziale e medico-sanitario, ma anche dall’insieme dei punti della rete del territorio, che sia il quartiere, il paese, la città, la scuola, il lavoro o i sistemi di mobilità e di fruizione degli spazi e del tempo, per lo sviluppo e la partecipazione attiva della Persona con Disabilità, in ogni sua fase della vita. E’ un grande contenitore di programmazione e di verifica dell’attuazione di quanto previsto (e scelto dalla Persona!) sia per gli aspetti tipicamente sanitari e terapeutici che, soprattutto, per quanto attiene lo sviluppo dei domini della Qualità della Vita che riguardano la partecipazione alla vita sociale (lavoro, tempo libero, sport in primis). Ecco perchè i PdV sono tanto più importanti per la Persona con Disabilità, quanto più avanza l’età e diviene necessario e costituzionalmente obbligatorio garantire il diritto di esercitare un dovere da cittadino, in termini di equità!

A CHE PUNTO SIAMO IN CALABRIA CON I PROGETTI DI VITA?

io autentico OdV ha già da tempo avviato un intenso lavoro di sollecitazione e di affiancamento, talvolta anche aspro, con diversi Enti Locali e Sanitari, oltre che con la Regione Calabria.

Nel 2020 ha partecipato attivamente alla stesura del Piano Sociale Regionale 2020-2022 della Calabria, in cui gli interventi per le Disabilità sono fondati sulla progettazione individuale

Nel 2020, con la collaborazione di altre associazioni, ha co-finanziato e realizzato il primo Corso di Formazione sugli strumenti di Progettazione e Co-progettazione previsti dalla Legge 328/2000 (Progetti di Vita) e dalla Legge 112/2016 (Dopo di Noi), coprendo interamente la spesa per la formazione di 40 professionisti inseriti nei Comuni degli Ambiti Territoriali Sociali di Vibo Valentia, Spilinga (VV), Cetraro (CS), Locri (RC) e di altri esterni provenienti dalla ASP di Vibo Valentia. Il Corso è stato organizzato con la Direzione Scientifica di Anffas Onlus Nazionale. Ciò non è tuttavia bastato fino a che il TAR Calabria (Gennaio 2022) non è intervenuto con la Sentenza 106/2022 condannando il primo Comune inadempiente, quello di Vibo Valentia.

Da quel momento il Comune di Vibo Valentia, primo in Calabria, ha avviato la predisposizione e la realizzazione dei Progetti di Vita in modo sistematico e, ovviamente, secondo scienza e corretta procedura, coinvolgendo (finalmente) anche l’Azienda Sanitaria Provinciale di Vibo Valentia.

Nel territorio dell’ASP di Vibo Valentia (che comprende la competenza dei Distretti Territoriali Sociali di Vibo Valentia, Spilinga e Serra San Bruno) sono oltre 63 i Progetti di Vita per Persone con Disabilità, contando tra questi le domande presentate, i progetti in via di definizione e quelli definitivamente predisposti e avviati. Nello specifico, l’ATS di Vibo Valentia (16 Comuni) è l’Ambito più attivo, dove la costituzione delle equipe specializzate (peraltro con i professionisti formati con l’intervento di io autentico OdV) è stata avviata, anche a seguito della Sentenza del TAR, e dove si è riusciti a costituire, in accordo con l’ASP, la UVMD per le valutazioni e le determinazioni congiunte per la predisposizione e l’attuazione sia dei Servizi Sociali che di quelli Sanitari. L’ATS di Spilinga (VV) che comprende altri 17 Comuni ha da qualche settimana siglato proprio con io autentico OdV un Protocollo di Intesa affinchè l’associazione copra il primo anno di spesa per l’utilizzo di una importante piattaforma di progettazione dei sostegni personali (Matrici 3.0 di Anffas). I PdV in attesa di lavorazione sono 11. L’ATS di Serra San Bruno (comprendente altri 17 Comuni), per quando a conoscenza di io autentico OdV, ha pendenti 4 istanze di PdV ai quali, al momento, non sta dando alcuna risposta. La ASP di Vibo Valentia registra forti ritardi, difficoltà e inadempienze nei confronti del Comune di Vibo Valentia (nonostante un Protocollo operativo firmato proprio con l’ente comunale) nella gestione della progettazione, per carenza di professionisti. Nella Provincia di Cosenza sono interessati a istanze presentate per il PdV L. 328/2000 il Comune di Rende, il Comune di San Giovanni in Fiore, il Comune di Praia a Mare e quello di Scalea. Nella Provincia di Catanzaro, la recente Sentenza del TAR nei confronti del Comune di Lamezia Terme avvierà una sicura velocizzazione dei procedimenti. Per la Provincia di Reggio Calabria, io autentico OdV con Il Volo delle Farfalle – Evoluzione Autismo Odv era intervenuta in audizione a Luglio 2022 presso la Commissione Pari Opportunità del Comune capoluogo per avviare una collaborazione per le numerose istanze pendenti che tuttora, però, restano tali. Nei confronti del Comune di Reggio Calabria è pendente un ricorso al TAR contro il silenzio-inadempimento. Provincia di Crotone non pervenuta, purtroppo.

IO AUTENTICO ODV CONTINUA A…

… a realizzare opera di sensibilizzazione e formazione nei confronti delle famiglie e degli Enti, ad avanzare e realizzare proposte concrete e fattibili, a partecipare alla predisposizione degli strumenti nazionali, regionali e di zona per il sostegno delle Persone con Autismo e Disabilità.